TRATTO DAL LIBRO "IL FORTE POZZARELLO"
di GUALTIERO DELLA MONACA - ANTONIO GIORDANO - DANIELE METRANO
Dopo l' unità d' Italia l' esigenza di difendere i confini nazionali e in particolar modo La Capitale da un eventuale attacco via mare si fece sempre più impellente ed in questo contesto la rada di Porto Santo Stefano venne presa in considerazione per essere destinata ad ospitare una base della Regia Marina.
A difesa del golfo si decise quindi di realizzare una fortificazione che potesse svolgere il compito di Batteria Costiera a garanzia della sicurezza della flotta che avesse trovato riparo nelle acque antistanti Porto Santo Stefano.
Il luogo dove si decise di realizzare la nuova struttura militare fu il poggio sovrastante la valle del Pozzarello essendo in posizione dominante ed abbastanza elevata da poter dominare sia il paese che l' intero golfo.
particolare della carta IGM del 1883 con la posizione del Forte Pozzarello
L' ultimo atto di esproprio di terreni per la realizzazione del "Forte-Batteria Pozzarello" è datato 17 Luglio 1887 e i lavori giungono al termine dopo un decennio circa ad inizio 1888 tanto che in data 1 Gennaio la sezione staccata del genio militare di Porto Santo Stefano fu trasferita a Orbetello.
Il 24 Febbraio 1888 l' On. Valle annunciava alla Camera dei Deputati che il Forte Monte Argentario era terminato e armato.
Il 1 Marzo 1888 in base al Regio Decreto del 17 Novembre 1887 tendente a riordinare il Regio Esercito, Il Forte Monte Argentario fu inserito nel 6° Gruppo, insieme ai forti di Roma, e , nell'annesso riparto degli ufficiali delle fortezze, si precisava che sarebbe stato al comando di un Capitano, il quale dipendeva direttamente dal comandante Colonnello del forte Monte Mario, residente a Roma presso il comando dell'VIII corpo d'armata.
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Il primo Comandante del forte fu Isidoro Garbarino e prese servizio il 1 Luglio di quello stesso anno.
Particolare della pianta del 13 Agosto 1889
Circa un anno dopo e precisamente il 1 Agosto 1889 furono presi in affitto dei locali in Porto S. Stefano, di proprietà del Sig. Della Nave Eduardo, ad uso del comando di stanza nel Forte. Il contratto scadeva il 30 Giugno 1890 ma il Ministero della guerra prevedeva i suo rinnovo negli anni a venire per un canone anno di 120 Lire.
La nuova costruzione fu subito coinvolta nelle operazioni militari per cui era stata costruita.
Il 27 Novembre, su proposta del ministro della Marina Benedetto Brin, in accordo con quello della Guerra Bertolè-Viale, fu emanato un Regio Decreto contenente precise disposizioni per la regolamentazione dell' approdo di navi nazionali ed estere, sia da guerra che mercantili, nei porti italiani e sulle coste difese da opere militari marittime in caso di guerra.
Nel decreto veniva espressamente nominato Porto Santo Stefano con scrupolose indicazioni all' indirizzo del comandante del forte il quale, all' occorrenza, sarebbe dovuto intervenire ordinando di far fuoco con i potenti cannoni in dotazione alla struttura militare.
Il Forte-Batteria Pozzarello fu spesso meta di visite da parte di personaggi illustri dell'epoca.
Nel Giugno 1889, giunse a Porto S. Stefano l' "Alessandro Volta" con il giovane Duca di Puglia, allora Tenente d'artiglieria,, e tutti gli altri allievi della scuola di guerra. Dopo una breve visita per le vie principali del paese la compagnia si recò a visitare la Batteria.
Il 28 Agsto di quell'anno anche il Duca e la Duchessa di Genova, appena approdati a Porto Ercole, a bordo del "Messaggero", si recarono per una breve visita al Forte del Pozzarello, accompagnati dalla figlia dell'Ammiraglio Lovera di Maria, e qui furono ricevuti dal Sindaco e dalla Giunta Municipale di Monte Argentario.
Nell' Agosto del 1890 gli ufficiali della Scuola di Guerra e gli allievi dell'Accademia Navale, appena giunti nel porto si Santo Stefano a bordo dell'"Alessandro Volta" e "Conte Cavour" si recarono in visita al forte "che fu da essi encomiato".
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I tiri di prova venivano eseguiti con una certa frequenza e ogni volta non mancavano di destare stupore e ammirazione tra l'opinione pubblica per la loro spettacolarità.
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Nell'Estate 1893 i tiri della batteria del Pozzarello eseguiti dalla Compagnia 25° Artiglieria sono riusciti benissimo tanto che in un bersaglio piccolo e mobile, a 3.000 e 6.000 metri, sono stati fatti due centri.
Tiri di prova
Il 25° Reggimento di artiglieria da costa, di stanza nel Forte Pozzarello, constava di due compagnie, al comando dei capitani Prato e Verreggio. In quegli anni il Forte di Monte Argentario. assieme ai semafori disposti sul promontori, si trovò spesso ad appoggiare le grandi manovre navali che lo Stato Maggiore della Marina organizzava solitamente nel golfo S.Stefano-Talamone.
L' avvento delle artiglierie rigate nel periodo che precedette il primo conflitto mondiale decretò però il rapido invecchiamento della tipologia di struttura costiera intesa come batteria che aveva in dotazione armi concepite per contrastare il lento naviglio di fine 800 e di conseguenza obsolete e inadatte a colpire unità veloci e corazzate come quelle che ormai solcavano i mari.
Per questi motivi il Forte cessò la sua attività di Batteria di Artiglieria costiera nel 1914 e dal 1 Novembre di quell' anno non fu più presidiato dal 25° Artiglieria da costa ma da una compagnia di Bersaglieri di stanza a Livorno e contestualmente la struttura fu privata dei suoi cannoni che andarono ad aumentare il potenziale di fuoco dell' Esercito Italiano sul fronte alpino.
Durante la II Guerra mondiale venne allestita la contraerea nel tentativo di difendere la zona dai bombardamenti aerei. Dal dopoguerra in poi, la fortificazione fu di fatto trasformata in un grande deposito di armi e munizioni, che venne definitivamente dismesso nel 1975.
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